Le coppie che affrontano il difficile compito dell'infertilità hanno bisogno di essere “accolte” da tutti gli operatori che le prendono in carico, pensandole all'interno di una fase di “crisi di vita” che coinvolge l’individuo, la relazione di coppia ma anche l’ambiente che li circonda (es: famiglie d’origine).
L'obiettivo del percorso psicologico è quello di dare un sostegno rispetto alla condizione di solitudine in cui queste coppie spesso si trovano e di accompagnarle durante il tempo dell’attesa, il confronto con i limiti, il farsi carico delle differenze dell’altro in modo da favorire un processo di elaborazione dell’esperienza.
Questo percorso è fondamentale ed utile anche per le coppie che non riescono a raggiungere l’obiettivo della gravidanza stessa e devono affrontare poi il lutto della mancata genitorialità.
Per queste situazioni, l'approccio EMDR offre un’occasione importante per intervenire sui diversi aspetti che costituiscono il lungo e difficoltoso percorso dell'infertilità e di eventuali tentativi di procreazione assistita, attraverso un lavoro specifico sui ricordi traumatici legati alla diagnosi di infertilità ed alle conseguenze che tale evento ha sia sulla donna che sulla futura coppia genitoriale.
Di seguito un breve estratto da “La cicogna distratta: Il paradigma sistemico-relazionale nella clinica della sterilità e dell’infertilità di coppia”, in cui, chi vive questo doloroso momento, non può non riconoscersi.
«Mi metto seduta, preparo la siringa, mio marito mi guarda non sapendo cosa fare, osservo l’ago a lungo, mi fa paura infilarlo nel ventre. Mi dico: è solo un attimo, forza… – Mi sento sola – Perché tocca a me e non a lui? – Premo veloce il liquido, cerco di non pensare che gli ormoni fanno venire i tumori – Chissà quante ne dovrò fare ancora? Non sono così coraggiosa. – Ormai è andata, forza liquido fai il tuo dovere, verso i follicoli via… – In quel momento mi sento già mamma, perché una mamma dà tutto quello che ha per i suoi figli, ma la mia pancia è vuota e il mio bambino non c’è ancora», racconta Elisabetta. Intraprendere un percorso di fecondazione assistita significa per una donna affrontare prove molto difficili dal punto di vista personale: innanzitutto vuol dire spogliarsi dei propri vestiti e mostrare le parti intime del proprio corpo allo sguardo di molti.
Gli accertamenti clinici, volti ad approfondire le cause mediche dell’infertilità, per la donna sono molteplici e a volte dolorosi. L’aspetto è tutt’altro che irrilevante per il valore che assume il vissuto del corpo nella sterilità. Il corpo che non genera è innanzitutto sentito come inadeguato, vuoto, difettoso, mancante; è un corpo tradito e nello stesso tempo, traditore eppure è anche un corpo vivo, pieno di desiderio e di speranza. Il corpo sterile è un luogo di conflitto. Nudo nei suoi timori, bisognoso di ascolto e di attenzione. Nell’atto di spogliarsi la donna scopre anche la propria fragilità e la mette a nudo di fronte al professionista di turno.
La superficialità con il quale viene trattato il corpo e l’invasività fisica, ma soprattutto psichica, rappresentata dalle visite specialistiche e dalle cure mediche, possono avere una natura traumatica e lasciare ferite difficili da identificare."
In DENTI plus la nostra Psicologa offre un servizio di consulenza e psicoterapia per la Sterilità e l'Infertilità rivolto sia all'individuo che alla coppia. Contatta la nostra segreteria per ricevere tutte le informazioni su questo percorso.