Comprendere la differenza tra il sonno dei bambini e quello degli adulti è il primo passo per potersi sintonizzare con i loro bisogni e richieste. La nostra Psicologa e psicoterapeuta ci svela qualche consiglio utile per fare in modo che sia i bambini che i genitori possano dormire bene nei primi mesi e anni di vita.
Il sonno dei bambini funziona in modo molto diverso rispetto a quello degli adulti. Il neonato passa dalla protezione e dipendenza totale della gravidanza all’ingresso in un mondo nuovo, ricco di stimoli e cambiamenti. Chiamiamo esogestazione quel periodo in cui il bambino è fisicamente separato dalla sua mamma, ma ha ancora bisogno totalmente dell’adulto e da esso dipende (0-3 mesi circa). Con la crescita il bambino diventa sempre più autonomo, il suo sistema nervoso si sviluppa sempre di più ed aumentano le sue competenze fisiche, cognitive e di stare in relazione. Di pari passo anche il sonno si modifica e gradualmente si avvicina sempre di più a quello dell’adulto.
Comprendere la differenza tra il sonno dei bambini e quello degli adulti è il primo passo per potersi sintonizzare con i loro bisogni e richieste, per fare il modo che sia i bambini che i genitori possano dormire bene.
Le difficoltà che i genitori possono incontrare nell’area del sonno dei bambini riguardano:
- la fatica nell’addormentamento;
- frequenti risvegli;
- incubi ricorrenti;
- sonnambulismo;
- terrore notturno.
A questo si aggiungono le pressioni sociali ed ambientali a cui la coppia è sottoposta: le pressioni ad autonomizzare il bambino evitando che sia troppo dipendente dal genitore oppure al contrario le pressioni a tenerlo a stretto contatto, allattarlo “senza se e senza ma”, farlo piangere oppure coccolarlo al primo vocalizzo, cercare di essere bravi genitori stando con i propri figli e allo stesso tempo svegliarsi la mattina attivi e performanti al lavoro!
Talvolta introdurre piccoli accorgimenti comportamentali legati al cambiamento della routine della nanna o all’ambiente-nanna può aiutare il bambino ad addormentarsi più facilmente e a ridurre i risvegli notturni, senza che la coppia debba sentire in discussione la propria competenza genitoriale o il proprio stile di accudimento. Altre volte il bisogno del bambino è più legato alla sfera relazionale ed è il suo tentativo per comunicare ai propri genitori un messaggio, una richiesta, una necessità in una fascia d’età (0-3/4 anni) in cui il corpo e le sue funzioni (alimentazione, sonno, evacuazione, etc) sono le principali forme di espressione del proprio benessere o disagio.
L’approfondimento, il confronto, sia individuale o in gruppo con altri genitori, può essere d’aiuto per affrontare la separazione tra genitori e bambini durante la notte e darsi serenamente appuntamento la mattina successiva.
La nostra psicologa è a vostra disposizione per guidarvi nella comprensione di queste dinamiche e individuare il percorso migliore per risolvere le problematiche legate al sonno dei piccoli nei loro primi mesi e anni di vita.