La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS) è un fenomeno che interessa un’ampia percentuale di soggetti di tutte le età.
Un tempo poco conosciuta, è oggi ben codificata e sono note le ripercussioni, anche gravi, che può avere sulla vita quotidiana dei Pazienti che ne soffrono. Per questo motivo è fondamentale che tutti gli Operatori nel campo sanitario, compresi gli Odontoiatri, siano aggiornati su questa patologia e offrano ai Pazienti un ausilio adeguato nel percorso diagnostico e terapeutico dell’OSAS.
Gli odontoiatri hanno la possibilità di intercettare precocemente i segni e sintomi della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS). Allo stesso tempo, possono valutare se il Paziente presenta le indicazioni per essere sottoposto a trattamento con specifici dispositivi orali (Oral Appliances, OA).
Anche quando il trattamento non è di specifica pertinenza odontoiatrica, è importante che l’Odontoiatra conosca e condivida con il Paziente i diversi approcci terapeutici all’OSAS, come la terapia medica, l’impiego della somministrazione notturna di aria a pressione positiva (Continuous Positive Airway Pressure, CPAP) e la terapia chirurgica dei tessuti orofaringei o di riposizionamento delle ossa mascellari, in modo da aiutare il Paziente e indirizzarlo quanto prima verso il percorso terapeutico più adatto a lui.
Oltre a fornire un valido ausilio nell’intercettazione dei Pazienti affetti da OSAS, l’Odontoiatra assume un ruolo primario nella terapia di quei Pazienti che, una volta completato il percorso diagnostico, vengono indirizzati verso l’utilizzo di un dispositivo orale (OA) per migliorare la qualità del loro sonno.
I dispositivi orali si sono infatti dimostrati efficaci nel trattamento dei Pazienti affetti da OSAS di grado lieve o medio, e costituiscono il tipo di terapia più conservativo e confortevole per il Paziente tra le varie soluzioni possibili. L’applicazione e la gestione degli OA è appannaggio degli Odontoiatri, che sono responsabili in prima persona della scelta e gestione del dispositivo più adatto per ogni Paziente.
La scelta dell’OA da applicare è condizionata da vari fattori come: comfort, facilità d’uso, modificabilità dell’avanzamento mandibolare e capacità di movimento mandibolare. Questi dispositivi mantengono la pervietà delle vie aeree posteriori alla lingua, spostando in avanti e/o mantenendo chiusa la mandibola e aumentando la dimensione verticale occlusale. Si viene ad avere, così, un avanzamento della lingua, un aumento della tensione delle pareti faringee e l’impossibilità della mandibola di post-ruotare, in modo da impedire l’occlusione parziale o totale del flusso respiratorio. Gli OA agiscono sia a livello della regione retrolinguale sia retropalatale, con un effetto sulla dimensione trasversa e sagittale.
È importante che l’apparecchio risulti il più confortevole possibile quando indossato durante la notte; per questo motivo è preferibile l’utilizzo per qualche ora durante il giorno per un periodo di una settimana, prima dell’applicazione notturna, per il raggiungimento di un ottimale adattamento. In particolare è fondamentale trovare insieme al Paziente la posizione ottimale in cui l’apparecchio tiene la mandibola, cioè quella che garantisca la pervietà delle vie aeree e risulti confortevole per il Paziente. Per controllare l’efficacia dell’OA, è fortemente consigliato che il Paziente riporti, quotidianamente, in un’apposita scheda, l’entità del russamento riferito dal partner, l’eventuale presenza di stanchezza al risveglio e di sonnolenza diurna.
Comparando i dati con quelli registrati prima del trattamento, si può verificare la necessità o meno di aumentare ulteriormente l’avanzamento mandibolare. Una volta stabilito clinicamente il livello ottimale di avanzamento mandibolare grazie all’OA, viene programmato uno studio polisonnografico di controllo con contemporanea applicazione del OA, al fine di stabilire l’efficacia e documentare i risultati.