Abbiamo iniziato a conoscere più approfonditamente i nostri denti nell’articolo della dr.ssa Ilaria Generali in cui spiegava com’è formata la corona dei denti, ossia la parte visibile del dente all’interno della bocca. In questo articolo, la dr.ssa Generali illustra la radice, che è la porzione del dente situata al di sotto della gengiva e dell’osso alveolare, con lo scopo di fornire stabilità ai denti proprio come le radici di un albero.
Tutti i denti anteriori, gli incisivi e i canini, hanno una sola radice; i premolari hanno una o due radici, mentre i denti posteriori (i molari), che subiscono i maggiori carichi masticatori, sono provvisti di 2 o 3 radici, talvolta di più nel caso dei denti del giudizio.
La radice dei denti ricalca in parte la stessa struttura della corona. Sia la polpa che la dentina, infatti, proseguono anche al di sotto della gengiva, andando a disegnare la struttura interna delle radici dentali. E’ proprio dalle radici, e in particolare dalle loro porzioni più profonde e sottili ovvero gli apici radicolari, che le terminazioni nervose e i capillari penetrano all’interno di ogni dente per fornire la sensibilità e il nutrimento alla polpa.
A differenza di quanto avviene nella corona, nelle radici la dentina non è ricoperta dallo smalto, perchè le radici dentali non sono progettate per essere esposte al cavo orale e sono invece protette dalla gengiva e dall’osso alveolare. All’esterno della dentina radicolare è presente un sottile strato di cemento radicolare, una sostanza molle che collega i denti ai tessuti di sostegno cioè il legamento parodontale e l’osso alveolare.
Il cemento radicolare può sopravvivere solo al di sotto della gengiva; quando invece le radici dei denti vengono esposte nel cavo orale, il cemento si consuma rapidamente lasciando esposta la dentina sottostante. In questo modo, i denti con la radice esposta (a causa di recessioni gengivali o altri motivi), non hanno la protezione nè dello smalto nè del cemento radicolare, e sono soggetti a una maggiore sensibilità e a un maggior grado di erosione.
La sensibilità è quindi un sintomo importante, che deve spingere il Paziente che ne soffre a consultare il prima possibile il suo Odontoiatra di fiducia: intervenendo in modo tempestivo, infatti, è spesso possibile risolvere il fastidio in modo semplice e proteggere il dente a lungo termine.
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