Come sono fatti i denti: la corona

La conoscenza dell’anatomia dei denti è utile per comprendere meglio i processi fisiologici e patologici che avvengono nella nostra bocca. Macroscopicamente dividiamo i denti in una corona, ovvero la parte visibile del dente all’interno della bocca, e una o più radici, che sono le porzioni del dente situate al di sotto della gengiva e dell’osso alveolare, con lo scopo di fornire stabilità ai denti proprio come le radici di un albero. Oggi la dr.ssa Ilaria Generali vi spiega cos’è la corona dei denti!

La corona dei denti è divisa in 3 diversi strati, ognuno con caratteristiche peculiari e una funzione ben precisa.

Lo smalto
Partendo dall’esterno, lo strato superficiale della corona, l’unico visibile in bocca nei denti sani, è lo smalto: una sostanza molto dura, altamente mineralizzata e priva di sensibilità, che ha la funzione di scudo protettivo per le parti più interne e sensibili del dente. Lo smalto è una sorta di corazza, composta da minerali molto resistenti come l’idrossiapatite e la fluoroapatite, organizzati in una struttura prismatica particolarmente robusta, in grado di resistere alla masticazione dei cibi anche più duri e agli attacchi acidi dei batteri cariogeni. Lo smalto è la prima barriera difensiva del dente contro gli insulti meccanici e acidi che arrivano dall’esterno, e il mantenimento di uno strato di smalto integro è fondamentale per evitare i problemi più comuni dei denti come la carie e le erosioni. Lo spessore dello smalto non è omogeneo su tutta la superficie delle corone dentali, quindi esistono zone del dente più robuste (ad esempio le superfici masticatorie) ed altre più fragili (come le superfici interprossimali dei denti e le zone vicine alle gengive).

La dentina
Al di sotto dello smalto, la corona dei denti presenta un secondo strato di materiale duro, la dentina. La dentina è nuovamente una sostanza mineralizzata e quindi dura, ma ha una struttura molto diversa da quella dello smalto. La dentina ha infatti un aspetto tubulare, con i minerali che disegnano le pareti di sottili strutture cave, all’interno delle quali sono presenti sottili terminazioni nervose immerse in un liquido che trasporta gli stimoli sensoriali. A differenza dello smalto, quindi, la dentina è in grado di percepire gli stimoli dolorosi, fungendo così da sistema di allarme del dente, che entra in funzione quando lo smalto sovrastante perde la sua integrità e la dentina viene esposta direttamente agli stimoli provenienti dal cavo orale.
Nei denti in cui la carie o altri eventi (erosioni, abrasioni, traumi ecc.) creano una spaccatura nello smalto, le sostanze zuccherine, gli stimoli termici di caldo e freddo e le sostanze acide possono mettere in movimento il liquido presente nei tubuli dentinali, attivando le fibre nervose che inviano il segnale di dolore al dente.
Il dolore dentinale è di solito acuto, pungente, improvviso, e scompare quando viene rimosso lo stimolo che l’ha provocato. La comparsa del dolore dentinale è un segnale di allarme importante, che segnala la presenza di un problema al dente, solitamente iniziale e facilmente risolvibile; per questo motivo è fondamentale recarsi dall’Odontoiatra di fiducia prima che la situazione possa peggiorare.

La polpa del dente
Ancora più in profondità, al di sotto della dentina, troviamo finalmente la polpa del dente. La polpa è l’unica parte vitale del dente, che contiene i capillari e i nervi che lo rendono una struttura viva.
La funzione della polpa è quella di mantenere il trofismo del dente, la sua umidità e la sensibilità agli stimoli sensoriali che arrivano dal cavo orale: un dente vitale ci dà infatti informazioni su quanto avviene nella nostra bocca, consentendo al sistema neuro-muscolare di rispondere di conseguenza (ad esempio ci impedisce di masticare con troppa forza).
La polpa, essendo un tessuto molle, non è in grado di difendersi efficacemente dagli insulti esterni; per questo motivo si trova al centro del dente, coperta da dentina e smalto che la proteggono per mantenerne l’integrità.

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